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Gravi illeciti professionali – Escussione garanzia provvisoria Contratti pubblici - Considerando 101 della Direttiva 2014/24/UE – Grave violazione dei doveri professionali – Può mettere in discussione l’integrità di un operatore economico- Principio di proporzionalità- Lievi irregolarità – dovrebbero comportare l’esclusione di un operatore economico solo in circostanze eccezionali - Ripetute lievi irregolarità – Possono far nascere dubbi sull’affidabilità di un operatore economico che potrebbero giustificarne l’esclusione
Sentenza TAR Campania-Napoli, Sent. n. 2711, sez. II, del 1 aprile 2025: “Le amministrazioni aggiudicatrici dovrebbero continuare ad avere la possibilità di escludere operatori economici che si sono dimostrati inaffidabili…È opportuno chiarire che una grave violazione dei doveri professionali può mettere in discussione l’integrità di un operatore economico e dunque rendere quest’ultimo inidoneo ad ottenere l’aggiudicazione di un appalto pubblico indipendentemente dal fatto che abbia per il resto la capacità tecnica ed economica per l’esecuzione dell’appalto… le amministrazioni aggiudicatrici …dovrebbero anche poter escludere candidati o offerenti che in occasione dell’esecuzione di precedenti appalti pubblici hanno messo in evidenza notevoli mancanze per quanto riguarda obblighi sostanziali, per esempio mancata fornitura o esecuzione, carenze significative del prodotto o servizio fornito che lo rendono inutilizzabile per lo scopo previsto o comportamenti scorretti che danno adito a seri dubbi sull’affidabilità dell’operatore economico…Nell’applicare motivi di esclusione facoltativi, le amministrazioni aggiudicatrici dovrebbero prestare particolare attenzione al principio di proporzionalità. Lievi irregolarità dovrebbero comportare l’esclusione di un operatore economico solo in circostanze eccezionali. Tuttavia, casi ripetuti di lievi irregolarità possono far nascere dubbi sull’affidabilità di un operatore economico che potrebbero giustificarne l’esclusione”.
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Servizi legali tra disciplina dei contratti “esclusi” ed “estranei”
Sentenza del Consiglio di Stato, Sezione V, n. 2776 del 02/04/2025: Massima “… La categoria dei contratti “estranei” non esiste, essendo contemplata soltanto quella dei contratti “esclusi” ossia quegli appalti pubblici, tra cui anche i servizi legali che, ai sensi dell’art. 56 del decreto legislativo n. 36 del 2023, sono sottratti dagli obblighi di evidenza pubblica (affidamento mediante gara); … L’obbligo di “evidenza pubblica” riguarda in ogni caso il procedimento da applicare per individuare il soggetto chiamato a contrarre con la PA. A tale ultimo fine, infatti, l’art. 3 dell’Allegato I.1. al decreto legislativo n. 36 del 2023 prevede sia la procedura di evidenza pubblica, sia l’affidamento diretto. Con ciò si vuole dire che, quale che sia la procedura adottata per l’individuazione del contraente (evidenza pubblica o affidamento diretto), il contratto successivamente stipulato va comunque considerato alla stregua di “appalto pubblico”. … In questa specifica direzione, lo stesso art. 56 del decreto legislativo n. 36 del 2023 qualifica i “servizi legali” alla stregua di “appalti pubblici” (cfr. comma 1, primo periodo) sebbene “esclusi” dai suddetti obblighi di “evidenza pubblica”. Ciò anche in forza della legislazione comunitaria la quale non distingue – ricomprendendole in un’unica generale nozione di appalto pubblico di servizio legale – tra singola difesa in giudizio e attività di consulenza legale, prescindendo dalla nozione civilistica nazionale e attraendo anche negozi qualificabili come contratto d’opera o contratto d’opera intellettuale…”
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Diritto processuale amministrativo – Contenzioso appalti – Improcedibilità del ricorso proposto avverso l’esclusione dalla gara qualora l’aggiudicazione definitiva non sia impugnata nei termini – Carenza di interesse
Sentenza TAR Lazio Roma sez. I quater 7/4/2025 n. 6924: Come da consolidato orientamento della giurisprudenza amministrativa, il ricorso avverso l’esclusione da una gara pubblica è improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse qualora, nonostante la tempestiva comunicazione, l’aggiudicazione definitiva, che costituisce l’atto che rende definitiva la lesione dell’interesse azionato dal soggetto escluso, non sia impugnata nei termini. Ciò in quanto l’eventuale annullamento della esclusione, che ha effetto viziante e non caducante, lasciando sopravvivere l’aggiudicazione non impugnata, non è idoneo ad attribuire al ricorrente alcun effetto utile (cfr. fra le tante, Cons. Stato, sez. V, 24 maggio 2022, n. 4124; sez. III, 24 marzo 2021, n. 2501; 20 maggio 2020, n. 3200; sez. V, 7 novembre 2018, n. 6290). A sostegno di tale conclusione va osservato che l’interesse fatto valere da un soggetto escluso da una gara pubblica è quello di conseguire l’aggiudicazione della gara; rispetto ad esso la rimozione dell’esclusione costituisce un passaggio solo strumentale. Conseguentemente, data la relazione intercorrente tra esclusione e aggiudicazione, anche quest’ultima deve essere necessariamente impugnata, poiché il difetto di impugnazione dell’aggiudicazione, o l’impugnazione tardiva, produce la l’inutilità di un’eventuale decisione di annullamento dell’esclusione, la quale non varrebbe a rimuovere anche l’aggiudicazione, che sarebbe affetta da un’invalidità ad effetto solo viziante, e non caducante e perciò non permetterebbe un reinserimento dell’escluso nella procedura, ormai esaurita ed inoppugnabile (cfr. Cons. Stato, V, 2 marzo 2021, n. 1783; 28 luglio 2015, n. 3708; 4 giugno 2015, n. 2759). Da tale orientamento può anche ricavarsi l’ulteriore conseguenza che, in caso di annullamento in autotutela dell’esclusione il ricorrente non ottiene il bene della vita cui aspirava con la proposizione del ricorso, consistente, invece, proprio nell’aggiudicazione.
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Contratti pubblici - Clausole sociali - Parità di genere e avvalimento premiale nel RTI - Il possesso del requisito deve essere personale per ciascun componente
Sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Sesta, n.3117 del 11.04.2025: Qualora la lex specialis preveda che, ai fini dell’attribuzione del punteggio per la certificazione di parità di genere (art. 46-bis, d.lgs. 198/2006), ciascuna impresa del raggruppamento debba essere in possesso della certificazione, non è ammissibile l’attribuzione del punteggio premiale sulla base dell’avvalimento interno tra le imprese del medesimo RTI. In tal caso, anche in presenza di un contratto che preveda il trasferimento di risorse gestionali coerenti con la prassi UNI/PdR 125/2022, la certificazione deve risultare intestata a ciascun componente del raggruppamento.
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Contratti pubblici - Offerta tecnica - Indicazione figure junior - Valutabilità - Condizioni - Ammissibilità se non ne emerge concretamente l'inidoneità rispetto al ruolo
Sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Quinta, n.3142 del 11.04.2025: Non è inidonea l’offerta che prevede l’impiego di figure professionali junior qualora la lex specialis consenta espressamente tale possibilità o comunque non emerga con chiarezza la loro inidoneità.
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Giustizia amministrativa - Risarcimento da mancata aggiudicazione - Ammissibile il danno da lucro cessante; Vanno esclusi gli altri pregiudizi non dimostrati Calcolo lucro cessante - Spese generali e aliunde perceptum - Applicabilità anche agli appalti di forniture; Danno curriculare e danno all’immagine aziendale - Necessaria la prova dell’an debeatur - Non configurano danni in re ipsa
Sentenza Consiglio di Stato, sez. V, del 11/04/2025, n. 3147: 1. In caso di illegittima esclusione da una procedura di gara pubblica, il danno da lucro cessante può essere riconosciuto in via equitativa, anche sulla base di una relazione tecnica di parte, purché congruente e non contestata. Tuttavia, il risarcimento di ulteriori voci di danno (curriculare, immagine, costi di gara, spese legali e di perizia) è subordinato a uno specifico onere probatorio in capo al danneggiato, che non può ritenersi assolto in assenza di idonee allegazioni o documentazione. 2. Le spese generali vanno computate nel calcolo del mancato utile anche negli appalti di forniture, in quanto corrispondenti ai costi indiretti dell’organizzazione d’impresa. Parimenti, l’aliunde perceptum può incidere sulla quantificazione dell’utile risarcibile, giustificando una riduzione equitativa, ove non escluso da una comprovata esclusività delle risorse dedicate all’appalto non aggiudicato. 3. Il danno curriculare e quello all’immagine aziendale non si presumono in re ipsa, ma richiedono una specifica allegazione e prova degli elementi di fatto idonei a farne presumere l’esistenza. L’esclusione da una gara non è di per sé sufficiente a fondare il pregiudizio, in assenza di dimostrazione del mancato conseguimento di requisiti utili o della perdita di affidabilità sul mercato.
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Contratti pubblici - Contratto di avvalimento - Requisito della data certa - Sufficienza della firma digitale con e-mail ordinaria in assenza di marcatura temporale 2.Contratti pubblici - Avvalimento premiale e qualificante - Ammissibilità del ricorso simultaneo allo stesso ausiliario per entrambi i profili 3. Contratti pubblici - Contratto di avvalimento - Inserito in più buste - Non comporta esclusione in assenza di concreta violazione della segretezza dell’offerta
Consiglio di Stato sez. III 11/4/2025 n. 3154: 1. In assenza di una previsione espressa nella lex specialis, la firma digitale dell’ausiliaria, trasmessa via e-mail ordinaria e accompagnata dal relativo report, è idonea a conferire data certa al contratto di avvalimento, non essendo necessaria la marcatura temporale. 2. Alla luce dell’art. 104 del d.lgs. 36/2023, è legittimo il ricorso all’avvalimento premiale anche in forma “mista”, cioè quando il concorrente si avvale dei requisiti di un soggetto terzo sia per la partecipazione alla gara sia per ottenere punteggi tecnici. 3. L’inserimento del contratto di avvalimento sia nella busta amministrativa che in quella tecnica non determina automaticamente l’esclusione dell’operatore, se non è dimostrata una reale commistione lesiva della segretezza dell’offerta.
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Contratti pubblici - Servizi di riscossione - Offerte anomale e limiti all’uso esperienza pregressa
Sentenza TAR Campania Napoli sez. VIII 11/4/2025 n. 3057: Nelle procedure di affidamento dei servizi di accertamento e riscossione delle entrate, quando il valore dell’appalto è determinato sulla base di un aggio percentuale, tale parametro costituisce riferimento vincolante per la formulazione dell’offerta e delle giustificazioni in caso di verifica di anomalia. È legittima l’esclusione per offerta anomala quando il concorrente – anche se gestore uscente – giustifica il proprio ribasso utilizzando una stima del carico di riscossione che supera in modo rilevante quella indicata dalla stazione appaltante nei documenti di gara. Una simile giustificazione compromette la par condicio e si fonda su presupposti non oggettivi né comuni a tutti i partecipanti. L’esperienza pregressa può integrare, ma non sostituire, i dati ufficiali della lex specialis.
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Contratti pubblici - Sopralluogo obbligatorio - Legittima l’esclusione per mancata esecuzione - Anche in presenza di documentazione tecnica dettagliata 2. Principio di tassatività - Compatibilità in caso di stretta strumentalità alla formulazione dell’offerta 3. Termine perentorio per il sopralluogo - Legittimità in funzione organizzativa e di buon andamento della gara
Sentenza TAR Lazio Roma sez. IV ter 14/4/2025 n. 7218: 1. È legittima l’esclusione da una procedura per mancato sopralluogo quando la lex specialis lo preveda come requisito essenziale ai fini della formulazione dell’offerta. 2. La previsione della lex specialis che subordina l’ammissione alla gara all’effettuazione del sopralluogo non viola il principio di tassatività delle cause di esclusione di cui all’art. 10 d.lgs. 36/2023, se il sopralluogo è funzionale a una sua corretta formulazione. 3. Il termine fissato dalla stazione appaltante per l’effettuazione del sopralluogo può essere qualificato come perentorio, ove giustificato da esigenze organizzative e volto a garantire il corretto svolgimento della procedura selettiva, nel rispetto del principio di autoresponsabilità.
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Criterio del minor prezzo - Servizi e forniture standardizzate Contratti pubblici - Ricorso al criterio del minor prezzo, in deroga alla generale preferenza accordata a quello di aggiudicazione secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa - Trova giustificazione nelle ipotesi in cui si tratti di servizi o forniture di natura standardizzata
Sentenza TAR Calabria Catanzaro sez. II 14/4/2025 n. 677: Per consolidato orientamento della giurisprudenza amministrativa: “Il legittimo ricorso al criterio del minor prezzo, in deroga alla generale preferenza accordata a quello di aggiudicazione secondo l'offerta economicamente più vantaggiosa, trova giustificazione nelle ipotesi in cui si tratti di servizi o forniture di natura standardizzata, per i quali non vi è alcuna reale necessità di far luogo all'acquisizione di offerte differenziate, potendosi prescindere da una peculiare e comparativa valutazione della qualità dell'esecuzione, ove questa venga fissata inderogabilmente a priori dal committente nell'allegato tecnico” (Consiglio di Stato sez. III, 23/03/2022, n.2126). Da ciò consegue che deve sussistere una tendenziale corrispondenza fra i requisiti fissati a priori dal committente e quelli oggetto delle offerte, salvo congrua motivazione circa la equivalenza funzionale delle diverse specifiche del prodotto offerto, come previsto anche nell’invito a gara. Da ciò consegue che deve sussistere una tendenziale corrispondenza fra i requisiti fissati a priori dal committente e quelli oggetto delle offerte, salvo congrua motivazione circa la equivalenza funzionale delle diverse specifiche del prodotto offerto, come previsto anche nell’invito a gara.
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