Modalità dell’affidamento diretto (o come il RUP deve “fare” l’affidamento diretto)
Le modalità con cui deve avvenire l’affidamento diretto viene chiarito dalla sentenza del TAR Campania-Salerno, n. 873/2025.
In un affidamento diretto, anche se si richiedono preventivi, non si è di fronte a una procedura competitiva. Il RUP non è tenuto a motivare la scelta dell’aggiudicatario con un confronto comparativo, ma deve solo rendere conto della scelta in termini di economicità e rispondenza alle proprie esigenze. L’affidamento diretto è una procedura semplificata, volta a garantire una maggiore velocità nell’acquisizione del servizio, e non è soggetta a una rigida procedimentalizzazione.
La sentenza chiarisce che l’affidamento diretto, pur se preceduto dalla richiesta di preventivi, non è una gara. Di conseguenza, non è necessario che il RUP segua le stesse regole e formalità previste per le procedure competitive, come le gare aperte o negoziate.
In pratica l’affidamento diretto non è gara, non è soggetto agli stessi obblighi di motivazione e comparazione delle offerte previste per le gare.
Mancanza di obblighi:
Il RUP non è obbligato a motivare la scelta dell’aggiudicatario con un confronto dettagliato tra le offerte, ma può limitarsi a motivare la scelta in base all’economicità e alla rispondenza alle proprie esigenze.
Trattasi di Procedura semplificata:
L’affidamento diretto è una procedura snella, pensata per garantire una maggiore velocità nell’acquisizione di beni e servizi, soprattutto per importi ridotti.
Pertanto, la censura del ricorrente, relativa alla mancata motivazione comparativa, non è fondata poiché l’affidamento diretto non prevede tale obbligo.
Inoltre, la problematica della richiesta simultanea di preventivi nell’affidamento diretto, evidenzia come questa pratica, pur essendo interpretata come una forma di semplificazione, di fatto si trasformi in una piccola gara competitiva, rischiando di snaturare l’essenza dell’affidamento diretto che dovrebbe consentire una valutazione singola e personalizzata dei preventivi. In sostanza, la procedura, se esasperata, diventa controproducente, impedendo un confronto reale tra le offerte e obbligando i giudici a verificare se il comportamento del RUP sia stato corretto, piuttosto che valutare l’effettiva comparazione tra i preventivi.
In pratica:
La richiesta simultanea di preventivi non è comparativa:
L’approccio di richiedere preventivi da più soggetti in modo simmetrico e contemporaneo non permette una reale comparazione tra le offerte, trasformando di fatto la procedura in una sorta di gara informale.
L’esasperazione della procedimentalizzazione è inutile e pericolosa:
L’eccessiva formalizzazione dell’affidamento diretto, anche nel caso di richiesta di preventivi multipli, non porta benefici, ma anzi, può essere dannosa perché non consente di valutare i preventivi singolarmente e in base alle specifiche esigenze della stazione appaltante.
I giudici verificano la correttezza del comportamento del RUP:
In caso di ricorso, l’attenzione dei giudici si concentra sulla verifica che il comportamento del Responsabile Unico del Procedimento (RUP) sia stato corretto e non arbitrario, piuttosto che sulla comparazione effettiva dei preventivi.
L’affidamento diretto deve valutare i preventivi singolarmente:
L’affidamento diretto, per sua natura, richiede una valutazione individuale di ciascun preventivo, rapportandola alle specifiche necessità dell’ente, senza che ci sia una competizione tra le offerte.
In sintesi, il testo critica l’uso improprio della richiesta multipla di preventivi nell’affidamento diretto, sostenendo che tale pratica non favorisce una valutazione accurata e personalizzata delle offerte, ma piuttosto crea una competizione surrettizia che snatura il principio dell’affidamento diretto stesso.
L’affidamento diretto come interpello
L’affidamento diretto, in particolare con l’uso dell’interpello, non è una procedura competitiva come le gare, ma un processo decisionale in cui la stazione appaltante può scegliere un operatore economico con ampia discrezionalità. L’acquisizione di preventivi non è necessaria, e la comparazione tra offerte non è il fulcro del procedimento, che si basa sulla valutazione discrezionale della stazione appaltante in base alle proprie esigenze.
Più dettagliatamente:
natura non competitiva: l‘affidamento diretto, anche con interpello, non è una procedura di gara e non richiede un confronto competitivo tra più operatori economici.
Discrezionalità della stazione appaltante:
la stazione appaltante ha ampia libertà nella scelta dell’operatore economico, basandosi sulla valutazione delle sue esigenze e non su una comparazione di offerte.
Acquisizione di preventivi:
l’acquisizione di preventivi può essere effettuata, ma non è obbligatoria e non trasforma l’affidamento diretto in una gara.
Valutazione discrezionale:
L’ANAC, in un parere, ha chiarito che le valutazioni della stazione appaltante in un affidamento diretto sono discrezionali e non soggette a sindacato di legittimità se non per valutare l’eventuale arbitrarietà o travisamento dei fatti.
Non è una procedura negoziata:
L’affidamento diretto non è una procedura negoziata, quindi non si applicano le regole relative alla negoziazione.
Focus sul principio di rotazione:
L’applicazione del principio di rotazione nell’affidamento diretto mira a garantire una distribuzione equa degli incarichi, ma non implica una valutazione comparativa delle offerte.
L’affidamento non diretto, procedimentalizzato
L’affidamento procedimentalizzato, pur essendo una modalità semplificata di affidamento, non si configura come affidamento diretto, ma si colloca tra quest’ultimo e la procedura negoziata. Sebbene possa comportare la richiesta di più preventivi, non perde il suo carattere di affidamento, richiedendo l’applicazione della rotazione, anche se preceduto da un avviso pubblico. La sentenza del TAR Lazio, n. 10136/2025, sottolinea che l’avviso pubblico non elimina l’obbligo di rotazione.
In dettaglio:
Affidamento diretto:
Si basa sulla discrezionalità del RUP e può, in alcuni casi, essere “puro” senza richiesta di preventivi.
Affidamento procedimentalizzato:
Rappresenta una forma semplificata di affidamento, che pur richiedendo più preventivi, non diventa una procedura di gara vera e propria.
Rotazione:
Anche se si ricorre a un avviso pubblico per manifestare interesse, l’affidamento procedimentalizzato non deroga all’obbligo di rotazione.
Sentenza TAR Lazio:
Il TAR Lazio, n. 10136/2025, ha chiarito che l’avviso pubblico, pur utilizzato in questo contesto, non snatura il carattere dell’affidamento, mantenendo l’obbligo di rotazione.