Le White List nel Codice dei Contratti Pubblici: un approccio alla prevenzione della corruzione e alla regolarità degli appalti
Il cuore della disputa giuridica ruota attorno al concetto di “white list” e alla sua applicazione. Le “white list” sono elenchi di imprese che non sono soggette a tentativi di infiltrazione mafiosa e sono obbligatorie per la partecipazione a determinate gare pubbliche, specialmente in settori considerati sensibili dalla normativa nazionale, come previsto dalla legge 190/2012 e successive modifiche. Nel caso specifico, la giurisprudenza consolidata ha ribadito che il possesso dell’iscrizione alla white list è un requisito fondamentale per partecipare a gare pubbliche, in quanto riflette l’affidabilità e la moralità delle imprese concorrenti.
La rotazione degli appalti: caso di non applicazione secondo una recente sentenza del consiglio di stato
Nelle ipotesi in cui le Stazioni Appaltanti non pongano limiti al numero di partecipanti, l’O.E. uscente, in possesso dei requisiti richiesti non può essere escluso dalla gara.
Nel caso di una procedura aperta pertanto, in cui la Stazione Appaltante non pone limiti alla partecipazione dei concorrenti, la completa apertura al mercato è garanzia di “par condicio” e di concorrenza. Non vi è alcuna necessità di applicare il criterio di rotazione in favore del gestore uscente.
Le disposizioni integrative e correttive al Decreto Legislativo 31 marzo 2023, N. 36 e la qualificazione per la fase di esecuzione degli appalti pubblici.
La sentenza del TAR Milano n. 3592 del 10 dicembre 2024 offre un’importante riflessione in merito alla trasparenza e alla correttezza procedurale nelle gare d’appalto, evidenziando una violazione delle regole stabilite e una modifica illegittima dei criteri di selezione durante il processo di valutazione delle offerte. In particolare, la decisione si concentra su un caso in cui una stazione appaltante ha inaspettatamente introdotto una valutazione qualitativa non prevista, alterando le condizioni di gara già comunicate agli operatori economici.
Affidamento diretto, indagine di mercato e criteri di valutazione dell’offerta
La sentenza del TAR Milano n. 3592 del 10 dicembre 2024 offre un’importante riflessione in merito alla trasparenza e alla correttezza procedurale nelle gare d’appalto, evidenziando una violazione delle regole stabilite e una modifica illegittima dei criteri di selezione durante il processo di valutazione delle offerte. In particolare, la decisione si concentra su un caso in cui una stazione appaltante ha inaspettatamente introdotto una valutazione qualitativa non prevista, alterando le condizioni di gara già comunicate agli operatori economici.