Misure di self cleaning, rimozione del condannato, irrilevante se questi conserva posizioni apicali
La sentenza del Consiglio di Stato, sez. III 27/5/2025 n. 4601, ha esaminato e trattato un argomento molto interessante concernente le misure di self cleaning. Sommario: – La questione esaminata; – Il concetto di self cleaning; – Valutazione delle misura di self cleaning; – Conclusioni.
Responsabilità e diligenza nelle gare elettroniche. Le osservazioni del TAR Umbria, sezione di Perugia
La sentenza n. 487 del 9 maggio 2025 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell’Umbria, sezione di Perugia, offre un’importante riflessione sulla responsabilità dei partecipanti alle gare pubbliche, in particolare quelle gestite tramite piattaforme digitali. Il Collegio ha ribadito con fermezza che l’utilizzo di tali strumenti implica l’accettazione implicita delle regole tecnico-procedurali stabilite dalla stazione appaltante, con conseguente onere per l’operatore economico di rispettarle scrupolosamente.
Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102 del codice dei contratti pubblici
L’impegno ex art. 102 del codice dei contratti pubblici deve essere comprovato documentalmente in maniera concreta, non è sufficiente la semplice dichiarazione formale del concorrente.
Tale enunciato è stato puntualizzato in diverse occasioni dalla Giurisprudenza e di recente dal TAR Campania sez. IV Sentenza 22 Maggio 2025 n. 3916, nel quale, tra l’altro, veniva fuori dalla documentazione di gara che l’impegno summenzionato non poteva essere rispettato in modo concreto. SOMMARIO: – Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102; – La disciplina del codice dei contratti (art. 102); – Il caso in questione; – Le osservazioni dei giudici e individuazione di criticità; – Conclusioni e considerazioni.
Cosa succede se l’offerta tecnica viene modificata in corso d’opera?
La sentenza n. 3406 del 18 aprile 2025 della Sezione V del Consiglio di Stato affronta un tema centrale nel diritto amministrativo: la verifica dell’anomalia dell’offerta nelle procedure di gara pubblica. Il caso in esame riguarda l’esclusione di un concorrente per l’offerta tecnica ritenuta “incongrua” e “complessivamente inaffidabile”, senza che fosse necessario valutare la (non) remuneratività dell’offerta stessa.
La garanzia definitiva non sana la provvisoria
Con la sentenza n. 3418 del 18 aprile 2025, il Consiglio di Stato – Sezione V – si pronuncia su un tema rilevante e delicato nel contesto delle procedure ad evidenza pubblica: la possibilità per operatori economici in stato di crisi (e più precisamente sottoposti a procedura concorsuale) di partecipare a gare pubbliche. La pronuncia si inserisce nel solco di un’evoluzione normativa e giurisprudenziale che, negli ultimi anni, ha cercato di bilanciare due esigenze contrapposte: da un lato, la tutela dell’affidabilità contrattuale nella contrattazione pubblica; dall’altro, la salvaguardia della continuità aziendale e dell’accesso al mercato da parte di imprese in crisi ma potenzialmente risanabili.
SOMMARIO:
-Il quadro Normativo di Riferimento ed il caso in concreto;
-La Ratio dell’esclusione;
-Conclusioni.
Presunzione di anomalia per l’offerta presentata con ribasso sui costi della manodopera
E’ da considerarsi anomala l’offerta che abbia costi della manodopera inferiori a quelli previsti dalla S.A.; per tale motivo è necessario instaurare il sub procedimento di accertamento dell’anomalia dell’offerta
Lo ha puntualizzato il TAR Sicilia, Catania sez. V, con la sentenza n. 786 del 28 febbraio 2025
Sommario:
– Il caso;
– I principi generali in materia di accertamento di anomalia;
– Il giudizio del Collegio;
– Conclusioni.
La suddivisione in lotti rende massima la partecipazione alla gara
La suddivisione della gara in lotti consente di attuare la massima partecipazione ed è, pertanto una modalità di gestione della gara sempre da preferire.
Queste le conclusioni alle quali perviene la sentenza del [**TAR Puglia, Bari, n. 375 del 21 marzo 2025**](https://mdp.giustizia-amministrativa.it/visualizza/?nodeRef=&schema=tar_ba&nrg=202400515&nomeFile=202500375_01.html&subDir=Provvedimenti).
La pronuncia, sebbene, si collochi sotto l’egida del vecchio codice, reca principi generali attuali, anche sotto la vigenza del d.lgs. 36/2023. SOMMARIO: – Il caso trattato; – La giurisprudenza sul tema; – Conclusioni.
DGUE ambiguo: quando è possibile il soccorso istruttorio?
Il Tar Calabria – Catanzaro – sez. II, sentenza n.259 del 07/02/2025 ha affrontato una interessante questione riguardante l’ambiguità del DGUE e la possibilità di ricorrere al soccorso istruttorio ex art. 59 commi 1 e 3 del D LGS n.36/2023 (Nuovo Codice dei Contratti Pubblici).
Nel caso in questione, una S.A. aveva indetto una gara d’appalto finalizzata alla conclusione di un accordo quadro, ex art. 59 commi 1 e 3 del D LGS n.36/2023, al fine di un affidamento ad un solo operatore economico del servizio di assistenza tecnica-informatica e gestione condivisa delle aule didattiche, multimediali e informatiche, con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Le garanzie negli appalti pubblici: una riflessione sul Codice dei Contratti Pubblici (D.Lgs. n. 36/2023)
Nel panorama degli appalti pubblici italiani, le garanzie rappresentano uno degli strumenti essenziali per garantire la serietà e l’affidabilità degli operatori economici, nonché per tutelare l’amministrazione appaltante da possibili inadempimenti. Il Codice dei contratti pubblici, introdotto dal Decreto Legislativo n. 36/2023, regola in modo articolato la questione delle garanzie, definendo le modalità di partecipazione alle gare e le condizioni per l’esecuzione corretta dei contratti. In particolare, gli articoli 53, 106 e 117 del suddetto Codice costituiscono i pilastri normativi che disciplinano le garanzie provvisorie e definitive, in un contesto in cui vengono considerati anche i diritti delle micro, piccole e medie imprese.