Incentivi tecnici e nomina del DEC: i chiarimenti del MIT sul valore soglia e i presupposti per la deroga alla onnicomprensività della retribuzione
La questione dell’attribuzione degli incentivi tecnici nell’ambito dei contratti pubblici di servizi e forniture torna al centro del dibattito amministrativo, grazie al recente parere n. 3467 del 3 giugno 2025 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT). Il focus è sulla corretta interpretazione dell’art. 45 del D.Lgs. 36/2023 e degli allegati applicativi, con particolare riferimento alla nomina del Direttore dell’Esecuzione del Contratto (DEC) come figura distinta dal Responsabile Unico del Progetto (RUP) e alle condizioni per l’erogazione degli incentivi tecnici.
Misure di self cleaning, rimozione del condannato, irrilevante se questi conserva posizioni apicali
La sentenza del Consiglio di Stato, sez. III 27/5/2025 n. 4601, ha esaminato e trattato un argomento molto interessante concernente le misure di self cleaning. Sommario: – La questione esaminata; – Il concetto di self cleaning; – Valutazione delle misura di self cleaning; – Conclusioni.
Responsabilità e diligenza nelle gare elettroniche. Le osservazioni del TAR Umbria, sezione di Perugia
La sentenza n. 487 del 9 maggio 2025 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) dell’Umbria, sezione di Perugia, offre un’importante riflessione sulla responsabilità dei partecipanti alle gare pubbliche, in particolare quelle gestite tramite piattaforme digitali. Il Collegio ha ribadito con fermezza che l’utilizzo di tali strumenti implica l’accettazione implicita delle regole tecnico-procedurali stabilite dalla stazione appaltante, con conseguente onere per l’operatore economico di rispettarle scrupolosamente.
Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102 del codice dei contratti pubblici
L’impegno ex art. 102 del codice dei contratti pubblici deve essere comprovato documentalmente in maniera concreta, non è sufficiente la semplice dichiarazione formale del concorrente.
Tale enunciato è stato puntualizzato in diverse occasioni dalla Giurisprudenza e di recente dal TAR Campania sez. IV Sentenza 22 Maggio 2025 n. 3916, nel quale, tra l’altro, veniva fuori dalla documentazione di gara che l’impegno summenzionato non poteva essere rispettato in modo concreto. SOMMARIO: – Occorre comprovare concretamente gli impegni ex art. 102; – La disciplina del codice dei contratti (art. 102); – Il caso in questione; – Le osservazioni dei giudici e individuazione di criticità; – Conclusioni e considerazioni.
Cosa succede se l’offerta tecnica viene modificata in corso d’opera?
La sentenza n. 3406 del 18 aprile 2025 della Sezione V del Consiglio di Stato affronta un tema centrale nel diritto amministrativo: la verifica dell’anomalia dell’offerta nelle procedure di gara pubblica. Il caso in esame riguarda l’esclusione di un concorrente per l’offerta tecnica ritenuta “incongrua” e “complessivamente inaffidabile”, senza che fosse necessario valutare la (non) remuneratività dell’offerta stessa.
Newsletter anno XIV, n. 4 – 03 giugno 2025
Newsletter anno XIV, n. 4 – 3 giugno 2025 IN EVIDENZA Regolamento sanzionatorio qualificazione delle Stazioni Appaltanti INTERVENTI DELL’ANAC DELIBERAZIONI Uso improprio della proroga da Ministero della Salute, carenze di programmazione e norme violate Delibera ANAC n. 150 del 09/04/2025: L’attività di vigilanza di Anac ha accertato che il Ministero della Salute ha utilizzato in […]
La garanzia definitiva non sana la provvisoria
Con la sentenza n. 3418 del 18 aprile 2025, il Consiglio di Stato – Sezione V – si pronuncia su un tema rilevante e delicato nel contesto delle procedure ad evidenza pubblica: la possibilità per operatori economici in stato di crisi (e più precisamente sottoposti a procedura concorsuale) di partecipare a gare pubbliche. La pronuncia si inserisce nel solco di un’evoluzione normativa e giurisprudenziale che, negli ultimi anni, ha cercato di bilanciare due esigenze contrapposte: da un lato, la tutela dell’affidabilità contrattuale nella contrattazione pubblica; dall’altro, la salvaguardia della continuità aziendale e dell’accesso al mercato da parte di imprese in crisi ma potenzialmente risanabili.
SOMMARIO:
-Il quadro Normativo di Riferimento ed il caso in concreto;
-La Ratio dell’esclusione;
-Conclusioni.
La partecipazione alle gare pubbliche da parte di imprese in crisi: il Consiglio di Stato chiarisce i confini della causa escludente
Con la sentenza n. 3418 del 18 aprile 2025, il Consiglio di Stato – Sezione V – si pronuncia su un tema rilevante e delicato nel contesto delle procedure ad evidenza pubblica: la possibilità per operatori economici in stato di crisi (e più precisamente sottoposti a procedura concorsuale) di partecipare a gare pubbliche. La pronuncia si inserisce nel solco di un’evoluzione normativa e giurisprudenziale che, negli ultimi anni, ha cercato di bilanciare due esigenze contrapposte: da un lato, la tutela dell’affidabilità contrattuale nella contrattazione pubblica; dall’altro, la salvaguardia della continuità aziendale e dell’accesso al mercato da parte di imprese in crisi ma potenzialmente risanabili.
SOMMARIO:
-Il quadro Normativo di Riferimento ed il caso in concreto;
-La Ratio dell’esclusione;
-Conclusioni.
Contratto collettivo dichiarato e impegno ad applicare quello richiesto, un caso interessante.
La dichiarazione di applicare un CCNL diverso e l’impegno di adeguarsi al contratto richiesto si riferisce al caso in cui un operatore economico, in una gara pubblica, dichiari di applicare un CCNL diverso da quello previsto dalla stazione appaltante. Ciò è consentito purché il CCNL scelto garantisca le stesse tutele economiche e normative dei dipendenti. La dichiarazione di equivalenza, accompagnata ad una dettagliata relazione, è necessaria in ogni caso per poter dimostrare che il CCNL alternativo garantisce tutele equivalenti.
SOMMARIO:
– La questione affrontata dal TAR Lazio;
– Dichiarazione di CCNL difforme e impegno di adeguamento;
– La decisione del TAR: il valore vincolante dell’impegno espresso;
– Conclusioni e considerazioni.
Avvalimento: limiti e opportunità
Relativamente ad un appalto per l’affidamento di un servizio di raccolta rifiuti, una ditta concorrente era stata esclusa perché non aveva indicato l’offerta in termini percentuali, in contrasto con quanto previsto dalla lex specialis di gara, che statuiva, pena l’esclusione, l’indicazione del valore percentuale; l’operatore economico escluso, contestava il proprio provvedimento di esclusione, rilevando varie censure, tra cui la mancata attivazione del soccorso istruttorio, nonché la facoltà per la Stazione Appaltante di ricostruire l’effettiva volontà della concorrente attraverso l’offerta che era comunque stata espressa in valori numerici. Come potrà constatarsi, i giudici assumono una decisione molto restrittiva e formale.Sommario: – Osservazioni dei Giudici del TAR; – Le indicazioni della Giurisprudenza; – Inammissibilità del ricorso istruttorio nel caso “de quo”; – L’offerta in percentuale e conclusioni.